15 FEBBRAIO 2022 Festa della traslazione delle Reliquie di Sant’Antonio

Cari fratelli, care sorelle,  

          Il 15 febbraio di ogni anno la Liturgia commemora la traslazione delle Reliquie di Sant’Antonio di Padova nell’attuale sede della Cappella dell’Arca nella basilica antoniana, avvenuta nel mese di febbraio del 1350. Questa ricorrenza popolarmente conosciuta come Festa della Lingua di Sant’Antonio, ricorda anche quanto accaduto l’8 aprile 1263, 32 anni dopo la sua morte.

L’allora Ministro generale dei frati francescani, San Bonaventura da Bagnoregio, ispezionando le sacre spoglie del Santo per spostarle nella nuova cappella, trovò intatta la lingua del Santo, tra lo stupore di tutti i presenti.

La tradizione riporta le prime frasi di meraviglia che avrebbe pronunziato San Bonaventura: ”O lingua benedetta, che hai sempre benedetto il Signore e lo hai fatto benedire agli altri, ora appare a tutti quanto grande è stato il tuo valore presso Dio”.

La festa di oggi, dopo quella del 13 giugno, è la seconda festività antoniana più importante, e ogni anno viene celebrata con particolare solennità nella Basilica del Santo, con la partecipazione di  numerosi pellegrini.

 

          Conosciamo già la vita di Sant’Antonio. Nato a Lisbona in Portogallo il 15 agosto 1195 da famiglia di origine nobile, fu battezzato con il nome di Fernando.

Da adolescente entrò nel Monastero dei Canonici Agostiniani per vivere senza compromessi l’ideale evangelico e si dedicò con grande passione allo studio della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Attratto dall’ideale missionario, volendo seguire l’esempio di cinque missionari francescani che avevano subito il martirio in Marocco, chiese di lasciare l’Ordine agostiniano e decise di diventare Frate Minore.

Partì quindi per il Marocco, ma fu costretto a rientrare in Italia in seguito ad una malattia. Per la sua vasta scienza e la sua eccellente eloquenza, i Superiori lo destinarono alla  predicazione. Facendo suo l’invito rivolto da Gesù agli Apostoli “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15-20), Antonio svolse un’intensa attività apostolica nel Nord Italia e in Francia, dedicandosi soprattutto all’annunzio del Vangelo. Fu un grande predicatore ed  evangelizzatore.

Dopo numerosi ed estenuanti viaggi, si ritirò in una località situata nei pressi di Padova, dove morì il 13 giugno 1231.

Dopo appena un anno dalla morte, fu proclamato santo da Papa Gregorio IX.

 

          Sant’Antonio è uno dei santi più popolari nella Chiesa,  è invocato e venerato non solo a Padova, dove sorge la splendida Basilica che raccoglie le sue spoglie mortali, ma in tutto il mondo, e per i suoi molti prodigi è conosciuto come il “santo dei miracoli”.

È stato un santo molto vicino alla gente, che ha condiviso con loro un’esistenza semplice ed umile, le loro difficoltà e i loro problemi, ha rivolto speciale attenzione ai poveri e ai sofferenti, tanto che, nella Colletta della santa Messa in suo onore, viene definito “patrono dei poveri e dei sofferenti”.

Ha avuto una  predilezione particolare per i bambini, e per questo è tradizione di porre i piccoli sotto la sua protezione, come pure di fare indossare l’abitino francescano a coloro che da lui hanno ricevuto grazie e benedizioni per ringraziarlo della sua protezione.

Sono assai care a noi tutti le immagini e le statue di Sant’Antonio che lo rappresentano con il giglio nelle mani, simbolo della purezza e della trasparenza della sua vita, con il Bambino Gesù tra le braccia, segno del suo intenso e tenero amore verso il Signore, con il Libro della Bibbia, la Parola di Dio, che egli ha amato ed annunziato con passione.

 

          La festa di oggi è occasione di giubilo per noi e per tutti i devoti del Santo, ed è particolarmente cara a questa comunità parrocchiale, posta sotto la protezione e il patrocinio di Sant’Antonio.

Sant’Annibale Maria Di Francia, Fondatore dei Padri Rogazionisti che reggono la Parrocchia, nutriva un grande amore ed un’affettuosa devozione verso questo grande santo.

Egli fu promotore del “Pane di Sant’Antonio” per gli orfani, mise sotto la protezione del santo i suoi Istituti maschili e femminili per l’assistenza agli orfani e ai poveri, e seppe riconoscere come Antonio il volto di Cristo nei poveri e nei sofferenti, tanto da essere chiamato il “Padre dei poveri e degli orfani”.

Questa festa, infine, ci invita al coraggio dell’annunzio del Vangelo. Caratteristica che fu propria di Sant’Antonio e che dovrebbe essere anche caratteristica di tutti i credenti in Cristo, chiamati in virtù del Battesimo a portare il Vangelo nel mondo.

Qualunque sia la nostra funzione nella Chiesa, rendiamo testimonianza a Cristo con la parola e con le opere. Amen.